Il vaccino anti-Covid potrà essere somministrato anche dai medici di base: trovato l’accordo tra le associazioni di categoria e le Regioni.
Svolta nella campagna vaccinale italiana: a breve sarà possibile effettuare il vaccino anti-Covid anche dal proprio medico di famiglia. Come già preannunciato anche nei primi giorni del 2021, è stato trovato l’accordo tra i sindacati di categoria e alcune regioni italiane, tra cui la Regione Lombardia e il Piemonte, per coinvolgere i medici di base e le farmacie nella campagna anti-Covid. Ecco come funzionerà questa novità nel processo di vaccinazione degli italiani.
Vaccino Covid: anche il medico di base lo potrà somministrare
Come riferito da Repubblica, è stato trovato un accordo tra alcune regioni italiane, tra cui la Lombardia e il Piemonte, e i medici di medicina generale. Attraverso questa operazione le regioni stanzieranno un importo per la creazione di un fondo destinato alla somministrazione del vaccino negli studi medici o in sedi esterne.
Il fondo è volto a incrementare del 20% la presenza oraria del personale medico di studio rispetto ai requisiti orari minimi. Prevista anche una premialità per il numero di vaccini somministrati. I medici di base potranno effettuare le vaccinazioni direttamente nei propri studi, con il supporto delle strutture messe a diposizione dagli enti locali. Oppure a domicilio, recandosi presso l’abitazione degli assistiti non deambulanti. Ovviamente, resterà le priorità alle persone in target. In una prima fase si vaccineranno le persone di età avanzata, per poi passare alle categorie meno a rischio.
Come evidenziato da una nota della Regione Piemonte, verrà rivolta particolare attenzione ai cosiddetti ‘soggetti scettici’, che saranno contattati per ricevere spiegazioni sull’importanza del vaccino e sulla sua sicurezza. Per quanto riguarda le vaccinazioni, i medici di base potranno eseguire le somministrazioni non solo agli assistiti in carico, ma anche ad altri residenti nel territorio della Asl di riferimento. Come da contratto nazionale, i medici riceveranno una remunerazione di 6,16 euro ad inoculo (più oneri).
Vaccino anti-Covid in farmacia
Come previsto dagli accordi, anche le farmacie aperte al pubblico potranno somministrare le dosi dei vaccini sotto la supervisione di medici ed eventualmente di assistenti o personale sanitario opportunamente formato. Anche alle farmacie verrà riconosciuta una quota per ogni dose somministrata (in Lombardia sarà di 6 euro a dose).
Spiega la vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti: “La pre-intesa è incentrata sul coinvolgimento dei Medici di medicina generale nella campagna vaccinale. Anche in termini di sensibilizzazione e incentivazione degli assistiti. Un passo molto significativo teso a rafforzare la collaborazione della Regione e delle Ats con i Medici di medicina generale. Essi infatti vivono e operano sul territorio e ben conoscono le persone che seguono“.